La procedura artroscopica

L’intervento di artroscopia della caviglia viene generalmente eseguito in anestesia spinale o in anestesia periferica (loco-regionale), in quest’ultimo caso verrà “addormentata” solo la gamba. Si accede all’articolazione della caviglia mediante due piccole incisioni cutanee, si passa quindi all’ infissione di un ago sterile all’interno della cavità articolare nella quale verrà poi iniettato del liquido per distendere l’articolazione.
Tale procedura consente un’adeguata visione della parte interna della caviglia, l’inserimento dell’artroscopio permette di valutare la tipologia e il grado di danno all’interno dell’articolazione. Con gli appositi strumenti vengono poi trattate le diverse lesioni.

L’Artroscopio

E’ uno strumento utilizzato per guardare direttamente dentro le articolazioni e utile quindi sia per la diagnosi che per i trattamenti. E’ costituito da ottiche (lenti di ingrandimento e fibre ottiche) che diffondono nell’articolazione una luce intensa; una telecamera collegata all’artroscopio permette al chirurgo di avere su un monitor un’immagine chiara di tutte le zone della caviglia.
Si impiegano inoltre strumenti chirurgici dedicati (uncini palpatori, formici, pinze da presa di forma e dimensioni appositamente studiati per questo tipo di chirurgia diversa da quella tradizionale). Vi sono inoltre delle cannule per consentire di mantenere gli accessi artroscopici e un sistema di frese motorizzate per aggredire i diversi tessuti patologici.

Dopo l'intervento di artroscopia

L’intervento viene eseguito in regime di Day Hospital (il paziente torna a casa dopo alcune ore dall’intervento). Al termine dell’intervento si applica un bendaggio compressivo alla caviglia; la borsa del ghiaccio può consentire di ridurre il dolore ed il gonfiore. Farmaci antidolorifici potranno essere somministrati per via orale, intramuscolare o endovenosa.

E’ previsto un periodo di convalescenza di circa due settimane. A seconda del tipo di procedura chirurgica effettuata, può essere consentito il carico già dopo un paio di giorni dall’interevento o lo scarico completo e l’uso di due stampelle per camminare. Verranno eseguiti controlli a distanza di due settimane per una semplice medicazione cui seguirà la prescrizione di eventuale fisioterapia (ginnastica in acqua, laserterapia, ultrasuonoterapia, tecarterapia) allo scopo di migliorare l’articolarità e la forza della caviglia. E’ possibile tornare al lavoro di scrivania già dopo 5-6 giorni, ad attività più impegnative dopo 15-20 giorni e alla ripresa di pratiche sportive dopo 30-40 giorni.

Eventuali disturbi

Nei primi giorni dopo l’intervento si può avvertire un gonfiore all’interno della caviglia: questa sensazione è legata alla persistenza di parte del liquido che viene immesso nella caviglia durante l’intervento. Regredisce spontaneamente dopo 24-48 ore. Il gonfiore e la tumefazione sono da considerare eventi normali dopo qualsiasi tipo di intervento come pure un modesto gonfiore in corrispondenza delle incisioni cutanee. Tale gonfiore è causato dalla presenza di tessuto cicatriziale, non deve pertanto costituire elemento di apprensione.
In caso di dolore è consigliabile mantenere sollevata la gamba all’altezza del cuore per ridurre il gonfiore.