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Gli anziani spesso manifestano disturbi ai piedi come dolore al tallone o alle principali articolazioni del piede e della caviglia, talvolta accompagnati da deformità ossee come alluce valgo e dita a martello. Ad una certa età i piedi possono subire l’appiattimento della volta plantare, l’indebolimento dei legamenti e la riduzione del “cuscinetto” di grasso del tallone e delle teste metatarsali.
Nel parliamo con il Dr. Michele Risi, chirurgo ortopedico del piede dell’ Associazione PBS. Dottor Risi, cosa succede al piede del soggetto anziano?
“Una corretta cura del piede è una parte importante della salute generale e del benessere di ciascuno a qualsiasi età. Tuttavia l’invecchiamento può comportare nuove sfide e qualche rischio in più. Spesso, i problemi ai piedi possono suonare come un campanello d’allarme precoce per malattie di natura vascolare, neurologica o altre ancora come diabete e ipotiroidismo”.
Quindi possiamo dire che ci sono alcune peculiarità legate all’età?
“Nei soggetti anziani non è raro osservare secchezza cutanea e unghie dei piedi spesse con conseguenti più elevate probabilità di sviluppare lesioni e infezioni. La diminuzione della vista o della mobilità può a volte ridurre la capacità di prendersi cura di questi problemi in maniera autonoma”.
C’è pertanto bisogno di farsi aiutare?
“Certamente, è raccomandabile affidarsi alle cure di professionisti del settore (podologi, chirurghi ortopedici esperti in patologie del piede)”.
Secondo le ultime statistiche, nel nostro Paese vi sono circa 3 milioni 200 mila persone che dichiarano di essere affette da diabete (il 5,3% dell’intera popolazione, 16,5% fra le persone di oltre 65 anni).
Che ripercussioni si possono avere nel piede diabetico?
“Il diabete è una malattia che può compromettere la funzione nervosa e circolatoria nei piedi e aumentare il rischio di sviluppare ferite, lesioni, infezioni, necrosi cutanee, gangrene e in casi estremi richiedere l’amputazioni degli arti. E’ pertanto necessario aumentare il livello di attenzione nei soggetti diabetici”.
Quali altre attenzioni occorre rivolgere ai pazienti anziani?
“L’invecchiamento si accompagna ad una progressiva perdita del tono muscolare e della coordinazione motoria con una compromissione dell’equilibrio e della deambulazione e al conseguente rischio di caduta”.
Che si traduce in una maggiore frequenza di infortuni anche in ambiente domestico?
“Le cadute possono essere devastanti per gli anziani, pensiamo alla frattura del collo del femore, e una minaccia costante dello stato di salute con l’elevato rischio di perdita dell’autonomia”.
Quali sono i professionisti che possono aiutare l’anziano a prevenire i disagi derivanti dalla loro condizione?
“Diverse figure professionali possono cooperare alla prevenzione e cura dei soggetti anziani. Innanzi tutto i Medici di famiglia poi i geriatri, gli specialisti ortopedici e fisiatri, i podologi e i tecnici ortopedici. Attraverso le visite e grazie agli strumenti diagnostici a disposizione si possono eseguire valutazioni del rischio di frattura”.
Sono importanti anche i dispositivi sanitari?
“L’adozione di presidi sanitari e ausili come ortesi caviglia-piede, idonee calzature, plantari possono contribuire a rendere meno difficoltose le attività quotidiane nel soggetto anziano.
Gli esercizi di fisioterapia, con l’aiuto del fisioterapista, contribuiscono a migliorare la forza e l’equilibrio”.
Si possono eseguire anche interventi chirurgici?
“Da divresi anni, con l’introduzione delle moderne tecniche chirurgiche mini invasive percutanee PBS siamo in grado di trattare le principali malattie dell’avampiede – quali alluce valgo, metatarsalgie, deformità delle dita a martello – anche nei soggetti anziani. Nel caso di insuccesso delle misure,per così dire conservative, la chirurgia percutanea mini invasiva PBS offre – attraverso gesti operatori semplici, rapidi in anestesia loco-regionale – la possibilità di correggere deformità invalidanti con un buon ripristino della funzionalità del piede e una corretta ripresa della deambulazione.