Il piede piatto dell’adulto
3 Novembre 2021CASA DI CURA TONIOLO BOLOGNA
29 Maggio 2022I bambini e gli adolescenti sono sempre più coinvolti nelle attività sportive. Spesso iniziano molto presto a praticare sport, anche a livello agonistico, talora con livelli di intensità anche elevati. I disturbi del piede e della caviglia, in particolare, sono il secondo problema muscolo-scheletrico più comune che i pediatri e i medici di base si trovano ad affrontare nei bambini di età inferiore ai 10 anni in relazione ai traumi e/o alle loro conseguenze. Sono stati fatti diversi studi in proposito allo scopo di prevenire le lesioni e di curarle nella maniera migliore.
La conoscenza delle anomalie congenite, dello sviluppo scheletrico e dei possibili quadri di lesioni consente al medico di diagnosticare correttamente questi disturbi. Poiché i bambini e gli adolescenti iniziano precocemente a praticare sport talvolta di notevole intensità, si osserva frequentemente una maggiore incidenza di lesioni da sovraccarico (“overuse” secondo la terminologia anglosassone) che possono avere implicazioni anche a lungo termine.
L’ampio spettro di patologie comprende lesioni legamentose e dei tessuti molli (distorsioni della caviglia), da conflitto osseo (sindrome da impingement), lesioni osteocondrali, lesioni tendinee (tendinopatie dell’Achille, fascite plantare) e fratture da stress. Alcune condizioni come le sindromi da conflitto e le fratture da stress possono non essere rilevate alla visita iniziale. Talora ci si trova di fronte a lesioni occulte (fratture del processo laterale dell’astragalo, fratture del processo anteriore del calcagno, fratture della base del quinto metatarso, os trigonum) che possono non essere facilmente diagnosticate nonostante il dolore persistente.
Un’anamnesi approfondita e un esame accurato, con attenzione rivolta all’anatomia del piede e della caviglia e del meccanismo della lesione, sono fondamentali per una diagnosi corretta. A causa della crescente partecipazione agli eventi sportivi, gli operatori sanitari coinvolti nella cura degli atleti a tutti i livelli sono pertanto chiamati a porre la massima attenzione a queste problematiche.
Per la maggior parte dei giovani sportivi, la prognosi per la ripresa dell’attività sportiva dopo un infortunio al piede o alla caviglia è molto buona. La ricetta per mantenere i nostri atleti in salute include un inquadramento precoce, un corretto trattamento (conservativo o chirurgico), un’adeguata riabilitazione, l’applicazione di tutori o plantari quando indicato e l’eventuale adozione di misure di prevenzione degli infortuni.